Il farmaco che cancella i brutti ricordi



Confermati i risultati già ottenuti sugli animali.

Il farmaco che cancella
i brutti ricordi


Ricercatori americani e canadesi hanno annunciato di essere riusciti a scoprire la «pillola dell'amnesia selettiva».

In futuro potrebbe essere possibile modellarsi una memoria piena solo di bei ricordi, grazie a un farmaco che cancella quelli sgradevoli. La terapia in questione è allo studio in Usa e Canada. In realtà la medicina altro non è che una vecchia molecola, il propranololo, che, secondo ricercatori della McGill University di Montreal e dell'Harvard University di Boston sarebbe capace di rimuovere selettivamente i brutti ricordi, lasciando gli altri intatti. Se i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Psychiatric Research saranno confermati, il farmaco potrebbe rivelarsi utile per curare i pazienti con disturbi psichiatrici, per esempio con lo stress post-traumatico.

LO STUDIO - La sostanza è stata testata per ora su 19 persone reduci da incidenti o violenza sessuale. Ad alcune di loro è stato somministrato il propanololo, ad altre il placebo (farmaco «finto», per dieci giorni. Al termine del periodo di trattamento è stato chiesto a tutti di ricordare gli eventi traumatici subiti. E così è stato possibile osservare che quanti avevano preso il propranololo «manifestavano segni meno evidenti di stress, innescati dal ricordo del trauma». Se si somministra il farmaco nel momento stesso in cui il paziente sta ricordando qualcosa di spiacevole, quel ricordo si affievolisce. I risultati, secondo quanto dichiarato dagli scienziati, sono sorprendenti: se il farmaco è accompagnato da una adeguata terapia psichiatrica, sembra che sia possibile intervenire su meccanismi biochimici in modo tale da impedire ai brutti ricordi di fissarsi in maniera indelebile nel cervello, agendo in una fase di immagazzinamento delle emozioni e delle esperienze, che è ancora fluida e non definitiva.

CONFERME E CRITICHE - I risultati confermano quelli già raggiunti sui topi di laboratorio nell'università di New York. In questo caso i ricercatori erano riusciti, con la stessa sostanza, a cancellare un singolo ricordo dal cervello degli animali, senza intaccare il resto della memoria. Non tutti gli scienziati sono però altrettanto entusiasti della scoperta. Alcuni mettono in guardia dai possibili usi distorti del farmaco, altri enfatizzano gli effetti positivi delle cattive esperienze che «insegnano» e dunque costituiscono «una forma di difesa per il futuro da pericoli analoghi. Dunque da non cancellare».

Fonte: Corriere della Sera