La teoria della comunicazione è lo studio rigoroso dei fenomeni di trasmissione di segnali tra un sistema ed un altro di uguale natura.
Comunicare, dal latino communis = che appartiene a tutti, significa propriamente condividere, "mettere qualcosa in comune con gli altri". L'atto della comunicazione ha infatti lo scopo di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi.
I modi di comunicare sono numerosi e vari, come varie e numerose sono le informazioni che si possono trasmettere. Tuttavia, al di là di tanta varietà, è possibile individuare il meccanismo della comunicazione e le caratteristiche fondamentali che sono comuni ad ogni atto comunicativo.
Il linguista Roman Jakobson, nella sua "teoria della comunicazione verbale" ha schematizzato sei aspetti fondamentali che sono tuttavia riconducibili anche ad altre forme di comunicazione, comprese quelle che utilizzano un linguaggio non verbale ma che si servono, ad esempio, di suoni o di gesti.
Egli ha individuato un mittente (o locutore, o parlante) che è colui che invia un messaggio al destinatario (o interlocutore), il quale si riferisce a un contesto (che è l'insieme della situazione generale e delle particolari circostanze in cui ogni evento comunicativo è inserito nel messaggio). Per poter compiere tale operazione sono necessari un codice che sia comune sia al mittente sia al destinatario, e un contatto che è al tempo stesso un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario che consente loro di stabilire la comunicazione e di mantenerla.
Secondo Jakobson, ai sei fattori della comunicazione verbale corrispondono sei funzioni:
- la funzione referenziale (contesto)
- la funzione emotiva (mittente)
- la funzione conativa (destinatario)
- la funzione fàtica (contatto)
- la funzione poetica (messaggio)
- la funzione metalinguistica (codice).
Fonte: Wikipedia
La teoria della comunicazione: i sei fattori della comunicazione verbale.
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