Pedagogia: Il metodo Montessori


di Roberta Benedetto

La prima Casa del bambino fu fondata da Maria Montessori a Roma nel 1907.

L' impianto educativo della Montessori si basa sul presupposto che ci sia, da parte dei piccoli, una naturale e spontanea predisposizione all'apprendimento, al lavoro, alla costruzione di qualcosa, all'interessamento verso il mondo esterno essenziale è l'ambiente, che deve essere scientificamente organizzato e preparato ad accoglierli.

Il duplice ruolo dell'adulto, secondo la Montessori, era di costruire un ambiente in grado di suscitare gli interessi che via via il bambino maturava e dimostrava di avere, e quello di non ostacolare in nessun modo il lavoro pratico e psichico a cui ciascun fanciullo andava dedicandosi nel corso della sua infanzia.

Il metodo montessoriano mette in luce il bisogno del bambino di far emergere quanto in lui giù esiste ed il dovere di ogni educatore di non impedire, ma anzi di liberare, la voglia ed il bisogno del piccolo di adempiere a quella che è la sua naturale tendenza.

E' l'ambente a rivestire per la Montessori un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita dei bimbi; la scuola deve essere in grado di coinvolgere e stimolare i bambini nelle attività individuali e di gruppo, accrescendo in loro il senso di appartenenza ad una collettività e nello stesso tempo dando loro piena libertà di movimento e di azione. Anche gli arredi devono essere pensati e studiati tenendo conto dell'età e della corporatura dei piccoli, costruiti all'insegna della leggerezza in modo che, proprio a causa della loro fragilità, rivelino un utilizzo sbagliato o mancanza di rispetto da parte di coloro che ne fanno regolarmente uso (per questo motivo, nelle scuole montessoriane vengono utilizzati piatti di ceramica, bicchieri di vetro, soprammobili fragili: i bambini sono, in questo modo, invitati a coordinare i movimenti con esercizi quotidiani di autocontrollo, autocorrezione e prudenza).

Importante è anche il concetto di ordine, il cui mantenimento è il compito principale del bambino nella convinzione che solo un ambiente ordinato e organizzato è in grado di far emergere le virtù nascoste di chi lo frequenta e lo vive. Gli insegnanti, che assumono il ruolo di figure di aiuto, facilitazione, organizzazione e osservazione della vita psichica e culturale del bambino, svolgono il difficile compito di responsabilizzare la scolaresca circa i rischi legati all'uso di materiale "reale". In pratica, essi non impongono, né dispongono, né impediscono, ma propongono, predispongono, stimolano ed orientano.

La Montessori aveva negato l'utilità e la veridicità di un apprendimento imposto con i parametri determinati da quello che è il ritmo della collettività: ciascun bambino segue un suo personale percorso formativo fatto di esplosioni, processi formativi lenti e sotterranei che seguono un andamento assolutamente casuale e personale. Le attività didattiche vengono strutturate in modo tale che il piccolo possa svolgere individualmente il suo lavoro, dove il controllo dell'errore non risiede nella supervisione dell'adulto ma nel successo dell'azione. Nella valutazione dell'alunno, vengono presi in considerazione la capacità di scegliere autonomamente un'attività , il tempo di concentrazione, la capacità di svolgere organicamente l'attività e di portarla a termine in modo autonomo, il livello di autostima, il rapporto con gli altri, il rispetto delle regole e la disponibilità e partecipazione.

Per maggiori informazioni sul metodo Montessori, per avere l'elenco completo di tutte le scuole che in Italia si rifanno ad esso e per conoscere nel dettaglio le teorie e gli studi portati avanti da Maria Montessori è possibile visitare il sito www.montessori.it