Pedagogia: Il metodo Orff

Carl Orff (1985, 1992), compositore tedesco e direttore d'orchestra. Nel 1924 fondò a Monaco, in collaborazione con la moglie, la Günterschule, una scuola di ginnastica, musica e danza, basata sui principi di educazione musicale di E. Jacques-Dalcroze.


La produzione tipica di Orff, nella quale è evidente l'influsso delle contemporanee correnti neoclassiche, è caratterizzata da una insistenza ritmica quasi ossessiva, dall'uso prevalente di strumenti percussivi, non di rado esotici, e da una declamazione stentorea e scandita: elementi che hanno procurato una facile diffusione ai suoi lavori teatrali.

Tra le sue opere, il trittico intitolato Trionfi, composto dalle opere-cantate o opere-balletti (tutte in un atto) Carmina burana (1937), su testo di medievali "canzoni profane per cantori e cori da eseguire con sussidio di strumenti e di immagini magiche".

L'esperienza dell'Orff-Schulwerk, avviata nel 1924 a Monaco, ha dato vita alla metodologia pedagogico-musicale basata sull'unità di musica, danza e parola diffusasi poi in tutto il mondo.

Quello di Orff non è un metodo, come comunemente inteso in Italia, costituito da una serie vincolante di esercizi progressivi che portano a una determinata abilità, ma piuttosto una linea pedagogica che lascia grande spazio alla inventiva personale. Nella sua idea pedagogica la musica si impara facendola, traducendo in concreto il proprio bisogno di viverla fisicamente ed emotivamente, così che essa contribuisca alla nostra formazione e crescita globale.

La comprensione avviene attraverso: drammatizzazione, gesto, movimento, danza, scansione verbale, vocalità, strumentario musicale, e performance.
Tratto dal sito www.orffitaliano.com