Intelligenza collettiva e costruttivista


Le nuove tecniche digitali permettono la comunicazione reciproca di tutti con tutti, che consente la costruzione di una cooperazione globale senza necessitare di un consenso di maggioranza, come richiesto dalla democrazia rappresentativa classica. Pierre Levy

"La vera intelligenza dell'uomo consiste nel rendere intelligente la sua società. Essa si esprime in messaggi (destinati ad altri), in linguaggi (che sono per natura un legame), in utensili (passibili di trasmissione, di perfezionamento, di combinazione e di utilizzo collettivo), in istituzioni (che concernono o organizzano il collettivo). L'intelligenza umana lavora alla connessione: connessione con gli altri, con il lontano, con l'aldilà, con i morti, con il passato, con l'avvenire. Tante dimensioni che negli animali non esistono in quanto tali." (Lévy P., C'è una "intelligenza collettiva" nel futuro dell'evoluzione umana)


Queste parole consentono un collegamento immediato a quello che, secondo il filosofo francese, rappresenta il valore maggiore della Rete, ossia la possibilità di mettere in collegamento tra loro gli individui, non solo in termini di comunicazione, ma soprattutto di condivisione delle competenze.

L'intelligenza collettiva non si costituisce come un insieme informe di diverse intelligenze individuali, ma piuttosto, secondo lo spirito dei sociomedia, come il prodotto delle diversità soggettive, delle specificità. Il Web, in quanto ipertesto globale, consente la materializzazione di questo modello, in quanto rappresenta la produzione sociale di conoscenza: in teoria chiunque lo desideri può partecipare mettendo a disposizione della collettività le proprie conoscenze, competenze e abilità.

La comunicazione tecnologica risponde ad un livello di relazione diverso dal contatto reale, tendendo apparentemente a sostituirlo, ma in realtà creandone di più. Ciò che maggiormente va approfondito sono le dinamiche sociali che gli individui sperimentano nei nuovi spazi: come vi partecipano e qual è il peso nella costruzione dell’identità sociale. Tenendo presente che nulla di simile è stato mai sperimentato dall'uomo: non si tratta solo di utilizzare una nuova forma comunicativa, ma di partecipare per la prima volta a "la connessione dell'umanità con se stessa".

Il paradosso è che la vasta connessione di tutti con tutti sia segnata da una lunga serie di assenze: assenza di spazio-tempo, assenza di significato univoco, assenza di orientamento e direzione, assenza di ordine e di potere. Probabilmente si tratta di mancanze solo transitorie: la ricerca avrà modo di scoprire come tutto ciò che oggi pare assente ha semplicemente mutato forma. Nel corso dell'ultra-connessione tutti i parametri hanno mutato aspetto, così come lo spazio è diventato tempo e la distanza si è mutata in bit al secondo, anche il potere non è più come siamo abituati a conoscerlo:

"Il tipo di potere favorito dall'estensione del ciberspazio non è più quello gerarchico, burocratico o territoriale di un tempo. Sarà sempre più un potere che scaturisce dalla capacità di imparare e lavorare in modo sinergico, proporzionato al grado di fiducia e riconoscimento reciproco che domina in un ambiente umano, una centralità imperniata sulla densità, la rapidità e la diversificazione qualitativa dei collegamenti e degli scambi." (P. Levy)

Temi trattati e nomi citati
Auto-organizzazione (dell'apprendimento), Costruttivismo - approccio costruttivista, Cybercultura, Deterritorializzazione, Identità sociale, Intelligenza collettiva, Reticolarità, Retorica (mediale), Ridondanza (mediale), Socialità (cultura della), Virtualizzazione
A. Fumagalli, W. Gibson, E. Goffman, P. Lévy, H. Maturana

Riferimenti bibliografici del capitolo
- H. Maturana, Autocoscienza e realtà, Raffaello Cortina, Milano, 1993
- E. Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna, 1965
- P. Lévy, I falsi miti del telelavoro, in "Corriere Multimedia", 16/3/1996
- P. Lévy, Una intelligenza collettiva nel futuro dell'evoluzione umana, in "Telèma", n° 17-18/1999
- P. Lévy, L'intelligenza collettiva, Feltrinelli, Milano, 1996